lunedì 17 giugno 2013

Economia italiana ed europea: il nuovo programma possibile

Economia


  
  • Introduzione della class action
  • Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
  • Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate
  • Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate
  • Abolizione della legge Biagi
  • Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno
  • Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
  • Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite
  • Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se questa si è resa responsabile di gravi reati
  • Impedire l'acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)
  • Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
  • Abolizione delle stock option
  • Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato
  • Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei
  • Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l'introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l'accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari
  • Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all'Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
  • Favorire le produzioni locali
  • Sostenere le società no profit
  • Sussidio di disoccupazione garantito
  • Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia)

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venerdì 7 giugno 2013

Caro Governo Letta

La situazione è complessa, ma ognuno di noi può pubblicare i propri appunti personali per cercare di fare una riflessione collettiva, al fine di salvare ora il salvabile.
Il popolo è sovrano. Sarà vero? Non si è mai visto un sovrano che riceva il conto di quanto pagare dal suo amministratore. Di solito è il sovrano che assumendo l'amministratore stabilisce il suo compenso.
Il condominio Italia è di proprietà del popolo sovrano, che incarica il suo amministratore eletto, la sua squadra di gestione degli affari e dei conti, di amministrarlo stabilendo il suo compenso, in un preciso scenario storico.
Se nello scenario storico in cui le nazioni piombano nella crisi globale, si verifica che la corte dei conti italiana spiegando il bilancio statale, evidenzi disavanzi tali che il governo non riuscendo a trovare altre soluzioni, decreti di coprire necessariamente tali disavanzi con patrimoniali, con tasse sui rifiuti, con  tasse sugli assunti e sui beni acquistati, raddoppi i costi dei beni energetici e telefonici con le accise, tutte tasse illogiche sul profilo della possibilità di mantenimento in vita per lungo tempo di qualsiasi azienda o famiglia sana, è evidente che siamo in presenza di un'anomalia grave del sistema nazione.
Per curare tale anomalia la ricetta è semplice, lasciare che sia il padrone di casa a stabilire come sopravvivere, e licenziare subito "l'amministratore pazzo".
Qui non siamo di fronte ad un concetto di partito e di sistema, qui siamo difronte ad uno scippo della proprietà dei nostri beni e delle nostra autonomie di sovrani nazionali.
I capi non sono gli amministratori, ma devono esserlo i proprietari del suolo ovvero gli italiani.
Se non si riesce ad esercitare il potere degli italiani allora vuol dire che esiste un'anomalia autorizzativa, che è palesemente nulla.
Quindi in ogni momento questa anomalia può essere corretta di diritto dal popolo sovrano ristabilendo i giusti parametri per la propria sopravvivenza.
Se il costo statale è esagerato, E' SOLO QUEST'ULTIMO CHE VA RIDIMENSIONATO e non altro.
Più sovrani produttori di ricchezza, e meno amministratori sanguisughe e dissipatori.
Gli espropri giudiziari a favore di banche e tribunali? Ma quali banche? quelle che hanno fatto buchi complessivamente da centinaia di miliardi in Italia solo nell'ultimo ventennio?
Quali tribunali? Quelli che hanno rovinato centinaia di imprese sottraendo loro arricchimenti indebiti sparando sentenze pazze a favore di consumatori truffatori, inadempienti, meramente dilatori, e addirittura contestatori temerari?
Quali giudici, quelli che non conoscendo nulla di crisi economica familiare, crisi della coppia, danni e traumi derivati dalle separazioni, hanno seminato migliaia di sentenze di divorzio senza che una, solo un di esse avesse preventivamente indirizzato le coppie verso un istituzione pubblica che preventivamente alla distruzione di una famiglia si facesse carico del tentativo di salvataggio della medesima?
Il ministero delle finanze, inps ed equitalia? Vanno bene se c'è un'evasione reale, non un impossibilità a pagare cifre non guadagnate perché sottratte a priori anche su bilanci con segno negativo. Qui non esiste evasione esiste quindi solo inquisizione, esproprio ed arricchimento indebito dell'ammnistratore che rapina il sovrano del territorio: il popolo.
Abbiamo visto torce umane, icari, suicidi ed omicidi come non mai in questi ultimi sei anni, vogliamo che questo prosegua o vogliamo mettere l agente in condizione di tornare alla propria normalità?
LICENZIATEVI AMMINISTRATORI INIQUI, FATE LAVORARE IL POPOLO E CHE SI AMMINISTRI DA SOLO.
E quando pubblicate su internet il bilancio dello stato dicendo che le entrate sono solo 400 e rotti miliardi, non siate reticenti nascondendo che mancano anche tutte le entrate delle accise, dei monopoli e di tutte le attività statali provenienti dai beni dello Stato, la cui somma rappresenta il doppio delle entrate tributarie altrimenti, i dati da voi dichiarati, risultano lievemente falsati, per i lettori.
La corte dei conti confermi.
Grazie della lettura dei miei appunti e della risposta.
EF

giovedì 6 giugno 2013

Bilancio parziale italiano





Tavola 1.2 - Previsione 2013 - 2015 - CASSA (Al netto delle regolazioni contabili e debitorie) (dati in milioni di euro) LB 2013 LB 2014 LB 2015
ENTRATE
Tributarie 418978 427195 442373
Extra Tributarie 46759 43598 39336
Altre 1317 1338 1357
Entrate Finali 467054 472131 483066
SPESE
Spese correnti (netto interessi) 404151 406876 410119
Interessi 89661 95215 99808
Spese in conto capitale 46932 38423 36816
Spese finali 540745 540514 546741
Rimborso prestiti 204568 206002 237449
RISULTATI DIFFERENZIALI
Risparmio pubblico -28076 -31298 -28218
Saldo netto da finanziare -73691 -68383 -63676
Al netto di regolazioni contabili e debitorie per Entrata 28625 28299 28421
Al netto di regolazioni contabili e debitorie per Spesa 34855 31529 31571
Ricorso al mercato -284489 -277615 -304275
Per saperne di più


Il presente documento si compone di tre parti: la prima espone i risultati  differenziali; la seconda contiene una analisi delle entrate e la terza parte una analisi della spesa  per voci economiche e per missioni e programmi. 


Vigilanza Rai: Fico del Movimento 5 stelle alla presidenza

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Cosa sono le P.M.I.

La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF