domenica 9 settembre 2012

cloud storage


soluzioni di cloud storage delineato




Con l'attuazione Tencent aperto della strategia, un numero crescente di applicazioni di terze parti, insieme alla rapida crescita della piattaforma aperta. Applicazioni da piccolo a grande sviluppo di tutti i tipi di problemi tecnici riscontrati nei problemi riguardanti strato di dati può dire che è la più difficile, la più difficile da risolvere, soprattutto nell'applicazione del periodo di picco prodotto, uso massiccio porterà molte fasi iniziali di progettazione è di difficile accesso per pressione. Non è legato al livello di accesso ai dati o livello logico, incontri problemi o guasti possono essere rapidamente individuare e risolvere. Tuttavia, per lo strato di dati, a causa dell'esistenza dello stato dei dati, nonché dati requisiti di sicurezza e disponibilità, se ci sono problemi, il tempo di recupero può essere molto lungo, un impatto di vasta portata. Per gli sviluppatori, se si sceglie di risolvere il problema dello strato di dati, quindi nella seconda parte del suo spendere energia possono raggiungere le altre volte più tanto, che è semplicemente un incubo. Pertanto, il presente documento Tencent team di cloud storage per vedere di terze parti processo di sviluppo delle applicazioni e lezioni apprese, esplorare e condividere soluzioni tecnologiche per lo strato di dati, e alcuni suggerimenti su come applicare il rapido sviluppo di cloud storage. Il punto di vista di una sola delle parole nel testo, per informazione. Copie di questo articolo in tre parti, il contenuto specifico, cliccate sul seguente indice da visualizzare. (Nota: Questo articolo è condivisa dal team Tencent cloud storage, fare clic dopo il salto per aprire Forum Platform): la terza parte della seconda parte della prima parte dei: dati di sviluppo App del dolore : cloud storage - soluzione di strato di dati : Applicazione alcuni problemi di legacy di cloud storage


venerdì 31 agosto 2012

lettera del discorso di un sindaco italiano all'abi, al governo e al parlamento

ROAD SHOW ABI – VITERBO 26 Maggio 2012

CON LA TESTA E CON IL CUORE (l’intervento che avrei fatto)

E’ difficile dire se è giusto trattare i temi posti all’ordine del giorno dall’ABI, con la

testa o con il cuore, credo non sia possibile separare le due cose, stiamo parlando di

essere umani, non della lotta alla processionaria.

Comunque l’idea di portare la banca sotto casa e non viceversa mi è piaciuta sin dal

primo momento, poi mi sono chiesto …. Che gli diciamo ai nostri ragazzi …. Che i

loro genitori sono in Cassa Integrazione o hanno perso il lavoro perché le banche

hanno ridotto  o revocato i fidi alle aziende dove lavorano …. (ad aprile 2012 sono

322 milioni le ore di CIGS autorizzate).

Che molte imprese sono fallite o stanno per fallire poiché il patto di stabilità impone

alle Amministrazione pubbliche di non pagare lavori eseguiti da mesi,  se non da anni

….

Che gli diciamo ai nostri ragazzi …. Che le aziende italiane imbottite di

burocrazia, di messe a norma, di controlli e scadenze, sottoposte a una pressione

fiscale devastante,  non ce la fanno più a competere con  paesi che operano senza

regole e condizioni di vantaggio ….

E’ sotto gli occhi di tutti, Il mondo economico è preda della finanza speculativa, che

di fatto ha polverizzato  il valore dell’economia reale, che non gode più delle

attenzioni degli Istituti di Credito. «L'eccesso di finanza e il suo distacco

dall'economia reale sono problemi che vanno affrontati e risolti. La finanza deve

tornare alla sua missione originaria e naturale: supportare l'impresa nello sviluppo

economico». (Squinzi – Confindustria)

Che gli diciamo a questi ragazzi …. e a chi ha lavorato una vita intera.

E che gli diciamo alle mogli, ai figli, ai nipoti di chi non ce l’ha fatta a sopportare

l’umiliazione di un fallimento, ….. che si è sacrificato per lo spread, per il fiscal

compact e altre diavolerie del nostro tempo …. Io gli direi, non fidatevi mai più delle

banche, dei politici, di chi tenterà di sfruttarvi  per abbandonarvi quando non gli

servirete più. Il Rating costruitevelo sulla vostra pelle, non lasciatelo agli aridi indici

di un sistema deviato.

La nostra classe politica non ha più credibilità e neppure coraggio, la sfiducia dei

cittadini è alta, e ancora ci si attarda sulla legge elettorale, il finanziamento ai partiti,

l’articolo 18 (che tra poco servirà a ben poco), ci si attarda sull’Europa, che non è

l’Europa che abbiamo sognato, e se non va cambiata è bene uscirne e subito, ognuno

risani i conti del proprio paese per fondare poi un’Europa degli Stati e di un Governo

e una Banca Centrale vera.  Dobbiamo svegliarci da questo torpore, è in atto la fine di un mondo, dobbiamo

costruirne subito uno nuovo,  nel rispetto degli esseri umani, delle cose e

dell’ambiente.

Tutto quello che ho appena detto, certamente denuncia uno stato di grave

malessere, ma le mie, le vostre, sarebbero prese di posizione sterili, senza una

capacità di proporre soluzioni.

Le banche devono tornare a fare le banche, investire sull’economia reale, ridare

fiducia all’onestà, alle idee, al know how, alle consistenze patrimoniali. Ridare

accesso al  credito  deve essere una priorità, se qualche BCC ancora lo fa, sfidando il

sistema significa che si può fare. Un affidamento che la banca mette a rientro va

estinto, ma con un piano sostenibile, altrimenti equivale a un’estorsione.

Se vogliamo dire di più, tutto passa attraverso la riqualificazione della politica, l’ho

detto più volte, lo dico da 15 anni a questa parte, davanti a ministri e personaggi

autorevoli, “non voglio essere chiamato politico”,  al massimo, nella qualità di

Sindaco di Vetralla, Amministratore Pubblico. Sapete, dicevo mostrando le cinque

dita,  cosa pensa la gente del politico …. Che è inutile, incapace, corrotto, utilitarista,

inaffidabile. La Politica è inaffidabile, deve riconquistare un ruolo di guida sicura,

deve trasmettere fiducia e certezza, deve essere di esempio se vuole chiedere

sacrifici. E i sacrifici non sono tasse, sono più impegno sul lavoro in cambio di una

maggiore retribuzione. Gli esempi della politica degli ultimi tempi non sono proprio

esaltanti. Mi sarebbe piaciuto un gesto di responsabilità verso i più disagiati, per

esempio la donazione di uno stipendio a tutti i livelli, dal Presidente della Repubblica

agli assessori del più piccolo Comune italiano, passando per senatori, parlamentari,

sindaci, presidenti di province e regioni, manager, e così via; un esempio di grande

valore morale e non solo, molto per chi ha poco, senza impoverire nessuno.

Poi mi chiedo, cosa ci vorrebbe a trasformare le risorse impiegate per la Cassa

Integrazione,  in incentivi per il lavoratore, per le imprese, per il recupero della

competitività Si cercano i soldi per il rilancio dell’economia … ci sono! Riportiamo a

lavorare tutti i cassa integrati, una formula semplice,  ma già poi c’è la Merkel che ci

sgrida …. Lo stato già paga l’80% del salario di un cassintegrato, basterebbe che il

datore di lavoro aggiungesse un 30% per avere non solo il salario intero, ma un 10%

per il lavoratore, che accetta di lavorare un’ora in più al giorno e di più. Così si esce

dalle crisi, ridiventando competitivi sui mercati internazionali, non ci mancano le

intelligenze e la voglia di fare, naturalmente tutto facoltativo per le imprese che

decidessero di avvalersene ….. Josepf Stiglitz dice che l’allocazione inefficiente e il

non utilizzo delle risorse umane, fisiche e naturali odierne (peraltro, le stesse del

periodo pre-crisi) costituiscono il problema. Lo spreco reale di risorse, quindi il gap

tra il potenziale economico e l’output effettivo, si riflette sulla disoccupazione reale; dice pure che la  parola chiave è “investimenti”. Gli investimenti stimolano la

crescita anche nel lungo periodo, portando con sé gli investimenti privati; È

necessario che i governi investano in infrastrutture, in tecnologia e in istruzione,

perché sono settori che possono e sanno adattarsi alle trasformazioni economiche

mondiali; Se non si spendono i fondi governativi vuol dire che la ristrutturazione non

avverrà, e saremo destinati ad anni e anni di disoccupazione molto elevata. E’

principio di base  contenere il panico finanziario sui mercati. Episodi di panico

finanziario si verificano a seguito di improvvise perdite di fiducia in una o più

istituzioni finanziarie; ripristinare la fiducia dei risparmiatori; evitare il fallimento

degli istituti di credito; riportare stabilità nel sistema finanziario europeo.

Stiglitz sottolinea l’importanza dei fattori esterni. “Come i problemi di ogni singolo

Paese si riflettono sugli altri, allo stesso modo un forte stimolo all’economia va a

vantaggio di tutti”. Le politiche di austerità  imposte dai leader europei agli Stati

Membri, sottolinea Paul Krugman, hanno portato i Paesi dell’area euro alla più

profonda recessione, In molti casi i problemi di finanza pubblica che i Paesi si

trovano a dover affrontare sono la conseguenza della recessione, non ne sono stati la

causa; la BCE annuncia di aumentare i tassi di interesse ad ogni cenno, anche

minimo, di inflazione; i leader europei hanno firmato un Trattato (il Fiscal Compact)

che prevede misure recessive. Piuttosto che ammettere i propri errori, i ministri delle

finanze e i capi di Stato e di governo europei sembrano determinati a portare

l’economia, e la società, sull’orlo del baratro. Il prezzo lo pagherà il mondo intero.

Per uscire dalla recessione in cui si trova l’Europa, la ricetta è seguire l’esempio

USA; stimolare l’economia; rivedere il ruolo della Banca Centrale Europea,   che

possa fungere da prestatore di ultima istanza, anche per evitare fenomeni di credit

crunch nell’economia reale. Il progetto europeo va oltre la moneta unica e necessita

di maggiore coordinamento politico e fiscale. In particolare, l’Europa deve

ricapitalizzare le banche; costituire firewall realmente in grado di proteggere i Paesi

dal rischio contagio; mettere in campo politiche che consentano di riprendere il

sentiero della crescita. Per esempio pensare a un sistema che prevede la Tassazione

Unica a Monte, con la soppressione dell’IVA, la Rimodulazione di Tasse e Canoni

con l’abolizione delle Imposte. La Compensazione del Credito come Regola. La

Rinegoziazione dei Mutui Aperta. Introduzione della materia “Scienza

dell’accoglienza” nelle Università. Nelle Scuole Superiori applicazione della

frequenza ridotta a tre giorni settimanali, gli altri giorni presenza on-line. Per il

momento mi fermo qui.

Il Presidente della Confindustria Giorgio Squinzi al suo insediamento ha giustamente

sottolineato le seguenti priorità:  riforma della Pubblica amministrazione,

pagamenti della Pubblica amministrazione; tagli alla spesa pubblica; credito alle

imprese. Come Imprenditore e come Amministratore Pubblico ( sindaco al quarto mandato),

sono profondamente deluso per i modi in cui viene affrontata una “crisi epocale”, a

situazioni di calamità c’è l’obbligo di rispondere  con provvedimenti da stato di

calamità, ma non vedo intorno il  coraggio necessario, tantomeno la giusta

determinazione. Insomma come ho detto questa non è la fine del mondo, ma la fine di

un mondo si.

Considerazioni dopo il Convegno “Road Show ABI”.

Tra le tante cose dette, dati che potevano essere inviati per e – mail, enunciazioni,

ragioni, prese d’atto, buone intenzioni e verbi tutti al futuro; poche proposte niente

soluzioni. Il malato deve morire.  

Tra l’altro ci viene sottolineato che l’energia elettrica costa il doppio che in altri paesi

(es. Cina); ha mai pensato il Governo italiano di chiedere un “ristoro” per l’utilizzo

del nostro ambiente messo a rischio dalle Centrali Nucleari poste alle porte di casa?

Pensate che viene richiesto e applicato ai comuni per il passaggio dei Rifiuti da

conferire in una discarica fuori dal proprio territorio (es. Vetralla per Viterbo).

Tutti inveiscono sulla pressione fiscale, nessuno pone l’accento  sull’invasione

fiscale,  scantinati, interi quartieri, in piccole e grandi città sono colonizzati da

extracomunitari, quasi sempre sconosciuti al fisco e deleteri per la nostra economia

finanziaria e occupazionale, mi chiedo se in America questo è permesso ….

Se prima del convegno ero preoccupato, ne esco terrorizzato, apprendere che chi ci

governa da Bruxelles non ha previsto la ricaduta di alcune regole (Basilea 2-3) sugli

stati membri dell’Unione, che avrebbero portato alla chiusura un’attività economica

su tre, e ha posto correttivi su istanza di alcune  Associazioni tra cui l’ABI, è

imperdonabile, mi sembra di essere su una nave governata da degli incapaci ….. o a

pensare male scaltramente avvitati a difendere interessi di bottega o di parte.

Quando la situazione sarà completamente sfuggita di mano a chi ci governa e a tutti i

livelli, le soluzioni verranno da provvedimenti naturali scanditi da quel terremoto

finanziario che ridisegnerà il sistema, volenti o nolenti. Spero con tutto il cuore che

ciò non avvenga.

Sul fronte delle riforme, mai viste tante complicazioni e zavorre da quando sono state

introdotte, “somiglia tanto a una sagra delle buone intenzioni”.

Oggi viviamo un periodo di profonde incertezze materiali e spirituali, siamo come

alla fine del periodo illuministico, dove miti come la ragione, il progresso, la felicità,

la libertà, la giustizia, sono messe in discussione, ma non riusciamo nel contempo a

rivalutare i sentimenti, che sono sempre più aspri  e astiosi. Il tutto contro tutti.

Riaffiorano messaggi pericolosi, questa situazione  va affrontata e riportata alla

normalità sul nascere, non quando i buoi sono usciti dal recinto. Ci vorranno un paio d’anni per esaurire l’arretrato, dice il Ministro Passera; per

introdurre l’IMU c’è voluto molto ma molto meno dico io, e l’IMU è un’imposta,

“imposta” dal Governo, usciamo dalla confusione di  comodo, i Comuni sono

trasformati in esattori, hanno pochissimo potere decisionale. Oppure gli diciamo

come Monti, di non preoccuparsi che non è questione di mesi …. Ma neppure di 5 –

10 anni ….. o che verranno stanziati per l’arretrato 20-30 miliardi di Euro. A me

queste approssimazioni fanno paura.

Costerebbe molto prevedere il rientro del debito pubblico in un lasso di tempo

sostenibile per le tasche della gente ….. E qual è l’impedimento perché invece che

aumentare la pressione fiscale, che non porta vantaggi a nessuno, si passi a chiedere

di lavorare di più e meglio, e riappropriarci del ruolo che abbiamo perduto, e pensare

che eravamo la quinta potenza dell’economia mondiale, ….. anche i sindacati hanno

le loro colpe.

Quando la situazione sarà completamente sfuggita di mano a chi ci governa e a tutti i

livelli, le soluzioni verranno da provvedimenti naturali scanditi da quel terremoto

finanziario e da quella disobbedienza civile che ridisegneranno il sistema, volenti o

nolenti. Spero con tutto il cuore che le soluzioni sopraggiungano prima di tali eventi.

Infine direi ai tanti colleghi accorsi qui speranzosi di cogliere qualche novità positiva,

che la novità dovremo essere ancora una volta noi, piccole e grandi imprese, capaci di

diversificare e rigenerarci con l’aiuto di noi stessi. Insomma come tanti Sansone ….

ci hanno tagliato i capelli … dobbiamo farli ricrescere, con il nostro lavoro,

dobbiamo ridare credibilità e forza al nostro Paese, dobbiamo ridare fiducia e forza

all’Italia. Nonostante tutto.

Sandrino Aquilani

giovedì 12 luglio 2012

Paradigmiamoci





LETTERA DI UNA PICCOLA AZIENDA DELL'EDILIZIA ITALIANA AL BLOG COPII

Un caro saluto a tutti. Come potremmo descrivere il quadro economico attuale? Come potremo sintetizzare la situazione di operatività politica italiana? In uno scenario ove le pmi italiane non vengono assolutamente rappresentate, se non da camere di commercio-farsa con presidenti-comparse e politici partitici resi impotenti dal loro stesso stato di eletti, fa piacere finalmente cogliere le iniziative di rete come questa, uniche espressioni di democrazia reale. Urgono misure correttive della suddetta situazione di fatto. La nostra classe di PI dell’edilizia è stata in particolare colpita dall’impossibilità di accesso al prestito creato dal marketing bancario creato ad arte per favorire i grandi gruppi a danno dei piccoli-medi imrenditori.

Ciò ha causato l’enorme parco di immobili invenduti attuali e larovina di molte imprese italiane, nonchè, cosa più grave il blocco dell’indotto e delle imprese collegate che, invero, sono molteplici.

Un ulteriore spinta al crollo delle PI edili lo ha poi dato l’attuale giustizialismo insensato che sforna quotidianamente sentenze schiaccianti contro piccoli imprenditori edili pressochè innocenti e contemporaneamente scagionanti i grandi produttori, favorendo un insano malcostume della contestazione selvaggia che pare voglia favorire tout cour l’investitore immobiliare privato a danno dei piccoli operatori, meri esecutori dei progetti fatti da professionisti anch’essi mai responsabili.

Infine, sussiste una mancanza di prospettive causata da un assenza di attività politica reale, scippata da questo governo tecnico mero revisore dei conti europei e garante dei progetti infrastrutturali europei quali le tav, che non servono a noi ma agli europei nordici stessi, che vogliono ulteriormente bypassare gli aereoporti italiani raggiungendo il mare delle le dorsali adriatiche e tirreniche con facilità favorendo ulteriormente la conquista del nostro territorio che prevede l’insediamento selvaggio di grandi gruppi e poteri forti europei nella gestione di tutte le attività commerciali e turistiche italiane, anch’esse attualmente rappresentate nella prevalenza da PI spesso a conduzione familiare, che verranno così scippati delle loro proprietà e attività e trasformati in dipendenti indigeni locali (zi buana).

Se si deve fare un piano, quindi, si deve partire da questa tipo di analisi paradigmatica, opportunamente integrata dalle esperienze di tutti, ma seguendo questa chiave di lettura dei fatti contingenti ed europei.




Violenza in Italia





DONNA AGGREDITA MILANO CORSO VITTORIO EMANUELE, PALPEGGIATA NEL CAMERINO DI UN NEGOZIO




A Milano siamo al punto che un delinquente pensi di poter entrare in un negozio e abusare tranquillamente di una donna, in pieno centro e alle 15 di sabato pomeriggio




La scorsa domenica è stata una donna ecuadoriana bloccata da 4 aggressori in via Cenisio: solo per miracolo è riuscita a salvarsi dal branco. La settimana precedente una ragazza italiana di 24 anni è stata sbattuta al muro in metropolitana, da un 21enne senegalese, “ufficialmente” sul posto per chiedere l’elemosina. Il mese precedente, dal 25 aprile a fine giungo, a Milano, in 30 giorni si sono contate 26 aggressioni contro le donne, con tanto, purtroppo, di stupri molteplici consumati con traumi incancellabili per le relative vittime.





Adesso, è successo ancora alle 15,36 dello lo scorso sabato, proprio durante il giorno di apertura dei saldi in tutta Italia.





Purtroppo, infatti, per R.P., 36 anni, italiana, una giornata di festa e spensieratezza si è trasformata in un’esperienza orribile, difficilmente dimenticabile.





Tra t-hshirt colorate e jeans di ogni genere, la donna era tranquillamente all’interno di uno dei mega store di corso Vittorio Emanuele II, dove trovato il capo ideale stava affrontando il momento topico: la prova in camerino.





All’improvviso, purtroppo, un uomo cinese di 33 anni, J.W.F., ha spostato repentinamente la tendina del cubicolo infilandocisi dentro, mettendo una mano sulla bocca della vittima e iniziando a palpeggiarla ovunque, nel momento in cui era più indifesa.





Terrorizzata, la donna è riuscita a divincolarsi e a gridare, chiamando aiuto.





Subito accorsi gli addetti, il malvivente è stato bloccato. Immediata, a questo punto, anche la chiamata al 113, i cui agenti del Commissariato Centro sono arrivati in pochi minuti.





L’aggressore è stato portato via: per lui, la condanna è di massima gravità: violenza sessuale.





Soccorsa anche la 36enne, che uscita di casa con l’idea di fare shoppingin pieno centro di Milano, si è trovata vittima della più crudele delle aggressioni, compiuta da un uomo che si è sentito autorizzato di entrare addirittura in un negozio, alle 3 del pomeriggio, credendo di poter abusare liberamente di una donna.





A Milano, oramai, la sicurezza è tale che succede questo ed altro.





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Cosa sono le P.M.I.

La politica viene costantemente svolta da persone competenti in moltissimi argomenti, ma molto spesso ignare delle realtà delle imprese. Le P.M.I. sono le Piccole e Medie Imprese che sostengono larga parte dell'economia della Società e delle Città.
Senza le P.M.I. non ci sarebbe forse nulla da governare perché non ci sarebbero i fondi necessari a sostenere il bilancio Nazionale ed Europeo. Le P.M.I. costituiscono parte importante dell'economia reale, e senza di loro non sussisterebbero nè grandi Industrie nè banche, nè quindi servizi sociali, organi pubblici, nè Stato. Chi vuole svolgere bene la carriera politica deve conoscere la realtà economica di un'impresa ma spesso crea solo questionari per i commercianti, camere di commercio inefficienti, sistemi di tassazione usurari, complicati e insostenibili, tribunali di giustizia iniqui, e assenza della tutela d'ufficio del credito attivo e passivo delle P.M.I.. Lo scopo di questo sito è riformare la considerazione delle P.M.I. nella classe politica. Se sei un imprenditore con partita i.v.a. qui sei il benvenuto e qui puoi fornire le tue richieste che verranno raccolte in modo sistematico per formare un programma di riforme inderogabili ed urgenti per la tutela della tua realtà lavorativa, che è quella che supporta l'economia di base, ma spesso viene ignorata, sfruttata iniquamente, mortificata, umiliata dalle caste dei poteri forti che restano ignari di questi valori. Facciamo massa critica e attiviamoci per definire le nostre necessità. Cavalchiamo la storia adesso. EF